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Sindrome di OSGOOD-SCHLATTER: come riconoscerla e come curarla

La sindrome di Osgood-Schlatter prende il nome dai due medici che per primi la identificarono (Robert Bayley Osgood e Carl Schlatter). Essa viene meglio definita con il termine medico di ostecondrosi della’apofisi tibiale. Si tratta di una malattia benigna che si sviluppa maggiormente durante la pubertà, dove i cambiamenti morfologici e fisici delle persone sono più ampi e più improvvisi.
La sindrome si manifesta con un dolore nella porzione inferiore del ginocchio, a ridosso del piatto tibiale durante la palpazione e quando il ginocchio viene messo sotto stress (carichi eccessivi, gesti sportivi ad alta intensità ecc..).

CAUSE ED INSORGENZA:

L’articolazione del ginocchio è un complesso sistema tenuto in equilibrio dalle tensioni miofasciali (data dai muscoli, tendini e dalle fasce) che si inseriscono su di esso.
Durante il movimento di estensione, il Quadricipite si contrae mettendo in tensione il suo tendine che va ad inserirsi sulla porzione superiore della rotula, la quale a sua volta è collegata alla tibia tramite il tendine sottorotuleo che origina dalla porzione inferiore della patella e va ad inserirsi sulla tuberosità tibiale. Il passaggio delle forze tramite questo meccanismo di collegamento porterà ad estendere la gamba.

OSGOOD-SCHLATTER
L'ar Blausen.com staff (2014). Medical gallery of Blausen Medical 2014. WikiJournal of Medicine 1 (2). DO10.15347wjm2014.010. ISSN 2002-4436.

Durante l’età evolutiva le ossa di tutti i bambini presentano al loro interno dei dischi di accrescimento di cartilagine non ancora ossificati che serviranno al sistema scheletrico per allungarsi e permettere lo sviluppo in altezza del soggetto durante la pubertà.

Il processo di ossificazione di queste zone avverrà gradualmente e terminerà con la fine della fase di crescita.

Sulla base di questa circostanza, dove il processo di ossificazione non è ancora completo, si verifica l’Osgood-Schlatter  nel momento in cui la tuberosità tibiale viene messa costantemente sotto stress da stimoli di tensione meccanica che possono avvenire in due modi:

  1. stress meccanici da gesti ripetuti: che corrispondo nella maggioranza dei casi con gesti sportivi come saltare, atterrare, cambiare direzione. Questa situazione tende a far allungare la cartilagine della tuberosità tibiale provocando una leggera deformità di quest’ultima.
  2. stress meccanici per fattori di crescita alterata dell’apparato muscolo-scheletrico: in una certa percentuale dei casi, durante la crescita il tessuto osseo tende a crescere più velocemente rispetto alla componente muscolo-tendinea e legamentosa. La cartilagine perciò si allungherà e si ossificherà molto prima dell’allungamento del tendine sottorotuleo portandolo ad inserirsi più lontano di qualche millimetro e generando così uno stato di tensione continuo che terminerà solo quando si svilupperà anche quest’ultimo.

Per tali motivi i pazienti più soggetti a questa patologia sono spesso ragazzi maschi in pieno periodo di sviluppo che praticano attività sportiva.

SEGNI E SINTOMI:

Le problematiche principali avvertite e riportate dai pazienti si possono riassumere in 3 caratteristiche specifiche:

  • Comparsa di una protuberanza: segno della deformità della tuberosità tibiale, spesso ben palpabile.
  • Dolore: riscontrabile e livello del piatto tibiale appena sotto la rotula sia alla palpazione che durante tutti i movimenti che mettono in tensione le strutture del ginocchio.
  • Gonfiore e calore: segno dell’infiammazione dell’entesi (zona di inserzione del tendine con l’osso).
  
OSG,_SJS Tooshikafs

CURA E TERAPIE:

l’ Osgood-Schlatter viene diagnosticato tramite l’analisi dei segni e dei sintomi sopracitati e con una lastra ai Raggi X per confermare radiologicamente la presenza della della deformità della sporgenza tibiale.
Nei casi più lievi si avrà una risoluzione spontanea con il termine dello sviluppo fisiologico del ragazzo, il quale interromperà l’attività sportiva solo durante la fase acuta. Mentre nei casi più gravi è consigliata l’interruzione completa di ogni sporto o comunque una riduzione drastica del numero degli allenamenti e dei carichi di lavoro fino al termine della pubertà.

In entrambi i casi viene applicata una terapia antalgia (contro il dolore) e anti-infiammatoria:

  • Riposo: dall’attività fisica fino alla fine della fase acuta.
  • Crioterapia: con ghiaccio al termine dell’allenamento o in presenza di gonfiore.
  • Terapie fisiche: Tecarterapia e/o Laserterapia mirate per ridurre il dolore e l’infiammazione

Passata la fase acuta si inizia un percorso di rinforzo muscolare eccentrico e propriocettivo sport specifico per il rientro graduale ai propri allenamenti.

Una volta ripresa la propria attività è consigliabile l’uso di un tutore o di un bendaggio apposito per ridurre le tensioni durante l’allenamento.

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Massimo Morini

Laureato in Fisioterapia nel 1989 presso l’Università di Bologna.

Titolo di osteopata conseguito nel 2000 presso il C.E.R.D.O. di Milano 

Titolare dal 2011 di “FISIOEMME” 

 

Corsi di perfezionamento: 

R.P.G. (riabilitazione posturale globale)
Patologie del rachide Metodo Mckenzie
Kinetic Conrol
Tecniche di manipolazione Miofasciale
Trigger Point (Metodo Top 30)
M.E.T. in medical exercise teraphy (Tom Arild Toertensen) Cognitive teraphy rheabilitation (Tom Arild Toertensen)
Congresso S.I.M.P.A.R. (Study In Multidisciplinary Pain Research ) EU
Trattamento di fibromialgia e dolore cronico (Jo Njis)
European Pain School: Pain Neuron Gender and Society (IASP)
Neurosciences School of advanced study : Chronic pain plasticity and therapeutic perspectives ( IASP)
CRPS (Complex regional pain syndrome) (IASP)

Mobilizzazione del sistema nervoso N.O.I (David Butler)

Neuroscience school of Advanced Studies (NSAS)“The Neurobiology of Stress and Resilience” 2018 Venezia

Placebo Nocebo e ralzione terapeuta/paziente: nuove prospettive dalle recenti acquisizione dalle neuroscienze Fabrizio Benedetti Milano 2018

Explain pain Ben Davis 2019

Lorimer Moseley in London (N.O.I. Group) 2019

Pain Science in Motion Savona 2019

Pratica clinica informata in psicologia per clinici che trattano pazienti con dolore. Tamar Pincus Milano 2019

I linguaggi della cura “Medicina Narrativa” ISTUD Milano 2019

Effetti placebo, nocebo e fattori di contesto nella pratica clinica. Fabrizio Benedetti, Giacomo Rossettini 2020 Milano

 

Relatore in:

· convegno “Dalla parola al gesto” marzo 2021

· presso IFOA “Il benessere muscoloscheletrico 4.0” 2020 e 2021

· Lombalgie e stili di vita Rubiera 2019

· Il lavoro in team come approccio multidisciplinare al dolore cronico muscoloscheletrico Classic Hotel 2015 Reggio Emilia

· Il percorso del Sollievo 2014-2015 Reggio Emilia

· La spalla dolorosa inquadramento clinico, diagnostico e terapeutico Reggio Emilia 2014

· Le cefalee un approccio con metodiche non convenzionali 2016 Reggio Emilia

· Fibromialgia dalla diagnosi all’approccio terapeutico condiviso approccio multisciplinare Scandiano 2018

 

Autore di:

LIBERI DAL DOLORE, 2017