Il dolore al polso/mano
Il polso è anatomicamente formato da 2 filiere di ossa che prendono contatto tra di loro.
La prima fila prossimale è formata da: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme.
La seconda fila distale invece da: trapezio, trapezoide, capitato e uncinato.
Le ossa della filiera prossimale si articolano con il radio e l’ulna mentre quelle della fila distale con i metacarpi della mano.
La mano a sua volta è formata dalle ossa metacarpali e delle falangi che si articolano in 3 articolazioni principali (fatta eccezione per il pollice che ha solo 2 articolazioni):
- Articolazione metacarpo-falangea
- Articolazione interfalangea prossimale
- Articolazione interfalangea distale
L’alta specializzazione della mano e del polso nei movimenti fini tipici della manipolazione la rendono un distretto moto delicato, sensibile ai traumi e alle azioni ripetute (che portano a degenerazione).
La riabilitazione è spesso molto lunga, specialistica e richiede grande impegno in quanto le strutture anatomiche danneggiate faticano a riprendere la corretta motricità fine.
DOLORE CHE NON PASSA
Dolore al polso/mano
che non passa:
A livello del carpo esiste il cosiddetto tunnel carpale, ovvero un passaggio anatomico formato da radio, ulna, le ossa carpali e superiormente dal legamento trasverso.
Al suo interno intercorrono i tendini della muscolatura flessoria estrinseca della mano, vasi sanguigni e fasci nervosi.
Spesso queste strutture al suo interno tendono ad infiammarsi quando si ripetono per molto tempo movimenti ripetitivi del polso (come avvitare e svitare una vite a lavoro oppure un gesto specifico sportivo).
Allo stesso modo, la mano e le falangi sono soggette ad usura, patologie reumatiche e ad altre cause cliniche più o meno invalidanti.
Tra le più comuni cause di dolore prolungato si possono ritrovare:
- Sindrome del tunnel carpale
- Tenosinoviti
- Tendiniti
- Sindrome di De Quervain
- Sindrome di Dupuytren
- Cisti sinoviali
- Rizoartrosi
- Epicondilite
- Epitrocleite
- Patologie cervicali
- Artrite reumatoide
- Spondilite anchilosante
- Osteoporosi
- Tumori
DOLORE DOPO INFORTUNIO
Dolore al polso/mano dopo un infortunio:
I principali infortuni al polso e/o alla mano derivano da distrazioni durante le attività quotidiane, cadute a braccia distese, traumi sportivi, incidenti stradali o incidenti sul lavoro.
Gli infortuni possono andare da una banale contusione risolvibile in qualche giorno a situazioni molto più gravi che richiedono un intervento chirurgico.
Gli infortuni più frequenti sono classificati nella lista sottostante:
- Contusioni
- Distorsioni (delle falangi o del carpo)
- Lesioni tendinee
- Lesioni legamentose
- Lesioni nervose
- Fratture
- Rottura delle pulegge (dito ad arco)
- Dito a scatto
Il ricorso ad una visita specialistica medica o fisioterapica e ad una eventuale analisi strumentale è di fondamentale importanza in caso di formazione dell’edema per escludere o confermare da parte dello specialista gli infortuni sopra riportati e consigliare il miglior percorso medico o riabilitativo per il paziente.
DOLORE DOPO OPERAZIONE
Dolore al polso/carpo dopo un’operazione:
La mano è una struttura molto delicata, in cui diverse strutture anatomiche devono sinergizzare alla perfezione per permettere di eseguire movimenti fini.
In seguito all’intervento il dolore, il gonfiore e le suture chirurgiche tendono a compromettere la funzionalità della mano.
Con la chirurgia è però possibile ridurre fratture tramite mezzi di osteosintesi e fissare nuovamente legamenti e/o tendini lesionati, nonchè risolvere le principali sindromi che colpiscono le strutture anatomiche (dito a scatto, dito ad arco, De Quervain, Dupuytren ecc..).
Per ristabilire la corretta funzionalità della motricità estrinseca ed intrinseca, è opportuno per il paziente sottoporsi ad un ciclo riabilitativo fatto di terapie fisiche, manuali ed esercizio specifico per il recupero articolare e della forza muscolare.
DOLORE CHE NON PASSA
Dolore al polso/mano che non passa:
A livello del carpo esiste il cosiddetto tunnel carpale, ovvero un passaggio anatomico formato da radio, ulna, le ossa carpali e superiormente dal legamento trasverso.
Al suo interno intercorrono i tendini della muscolatura flessoria estrinseca della mano, vasi sanguigni e fasci nervosi.
Spesso queste strutture al suo interno tendono ad infiammarsi quando si ripetono per molto tempo movimenti ripetitivi del polso (come avvitare e svitare una vite a lavoro oppure un gesto specifico sportivo).
Allo stesso modo, la mano e le falangi sono soggette ad usura, patologie reumatiche e ad altre cause cliniche più o meno invalidanti.
Tra le più comuni cause di dolore prolungato si possono ritrovare:
- Sindrome del tunnel carpale
- Tenosinoviti
- Tendiniti
- Sindrome di De Quervain
- Sindrome di Dupuytren
- Cisti sinoviali
- Rizoartrosi
- Epicondilite
- Epitrocleite
- Patologie cervicali
- Artrite reumatoide
- Spondilite anchilosante
- Osteoporosi
- Tumori
DOLORE DOPO INFORTUNIO
Dolore al polso/mano dopo un infortunio:
I principali infortuni al polso e/o alla mano derivano da distrazioni durante le attività quotidiane, cadute a braccia distese, traumi sportivi, incidenti stradali o incidenti sul lavoro.
Gli infortuni possono andare da una banale contusione risolvibile in qualche giorno a situazioni molto più gravi che richiedono un intervento chirurgico.
Gli infortuni più frequenti sono classificati nella lista sottostante:
- Contusioni
- Distorsioni (delle falangi o del carpo)
- Lesioni tendinee
- Lesioni legamentose
- Lesioni nervose
- Fratture
- Rottura delle pulegge (dito ad arco)
- Dito a scatto
Il ricorso ad una visita specialistica medica o fisioterapica e ad una eventuale analisi strumentale è di fondamentale importanza in caso di formazione dell’edema per escludere o confermare da parte dello specialista gli infortuni sopra riportati e consigliare il miglior percorso medico o riabilitativo per il paziente.
DOLORE DOPO OPERAZIONE
Dolore al polso/carpo dopo un’operazione:
La mano è una struttura molto delicata, in cui diverse strutture anatomiche devono sinergizzare alla perfezione per permettere di eseguire movimenti fini.
In seguito all’intervento il dolore, il gonfiore e le suture chirurgiche tendono a compromettere la funzionalità della mano.
Con la chirurgia è però possibile ridurre fratture tramite mezzi di osteosintesi e fissare nuovamente legamenti e/o tendini lesionati, nonchè risolvere le principali sindromi che colpiscono le strutture anatomiche (dito a scatto, dito ad arco, De Quervain, Dupuytren ecc..).
Per ristabilire la corretta funzionalità della motricità estrinseca ed intrinseca, è opportuno per il paziente sottoporsi ad un ciclo riabilitativo fatto di terapie fisiche, manuali ed esercizio specifico per il recupero articolare e della forza muscolare.